Paso rivoluziona l’idea della cooperativa sociale

Intervista al presidente della Cooperativa Paso, Raffaele Pirovano pubblicata sul Giornale di Merate, martedì 9 gennaio 2024

Il presidente Pirovano spiega la fusione tra Paso e Paso Lavoro e il significato della nascita di un’unica e grande realtà in cui le persone con disabilità possano essere seguite in tutto il loro percorso di crescita, dalla formazione all’inserimento lavorativo

Rivoluzionare l’idea di cooperativa sociale, creando un’unica realtà in cui le persone con disabilità possano essere seguite, in tutto il loro percorso di crescita, dalla formazione all’inserimento lavorativo. È quello che ha fatto Cooperativa Paso, nata nel 2023 dalla fusione delle ormai consolidate Paso e Paso Lavoro, guidata dal presidente Raffaele Pirovano. La cooperativa, un unicum del territorio meratese, nell’anno appena trascorso ha riorganizzato la propria struttura affrontando grandi cambiamenti, sia per quanto riguarda l’offerta di servizi educativi, che i progetti di inserimento lavorativo. Ora nel 2024 punta ad avviare tutti i lavori messi in cantiere, e ad investire sulle realtà eccellenti di Binario Vivo e della Piccola Sartoria Sociale.

Il 2023 per Paso si è aperto con un’importante fusione, quali sono state le motivazioni e che cambiamenti ha portato?

«A gennaio 2023 abbiamo completato e ufficializzato il percorso di fusione delle due cooperative. In realtà, fin dall’inizio l’idea era quella di creare un’unica realtà, ma ai tempi non era possibile in base ai parametri di Regione Lombardia. Dal 2005 perciò le due cooperative sono cresciute separatamente, ora con la fusione abbiamo concretizzato quella che era l’idea originaria: creare una struttura che possa accompagnare le persone svantaggiate e con disabilità dall’età scolare, fino a l l’inserimento nel contesto lavorativo. Per farlo, puntiamo a formare anche i nostri educatori, perché siano delle figure uniche nel loro genere, in grado di seguire i ragazzi nel loro cammino di crescita individuando i percorsi di formazione e poi di lavoro migliori per loro. Stiamo infatti già sperimentando delle Isole Formative, in cui le persone con disabilità vengono accompagnate nell’ingresso nel mondo del lavoro, sia esso interno alle realtà della cooperativa o esterno».

Raffaele Pirovano, presidente della Coop Paso.
Una bella realtà che occupa 87 lavoratori e ha attivato 18 tirocini lavorativi: il 40% dei lavoratori assunti presentano disabilità

Diamo un po’ di numeri, oggi quante persone lavorano e collaborano con la Paso?

«Oggi abbiamo 87 lavoratori dipendenti, di cui la maggior parte sono soci lavoratori della cooperativa, e poi abbiamo all’attivo 18 tirocini lavorativi. In tutto, la nostra percentuale di lavoratori assunti con disabilità supera il 40%».

Facendo un bilancio di questo 2023, com’è andato e quali sono stati gli eventi più importanti?

«Al di là della fusione, che ha portato una grossa riorganizzazione di tutto il nostro lavoro, il 2023 è stato un anno impegnativo sotto tutti i
punti di vista. Subito dopo la nascita della Cooperativa unica infatti, ci siamo trovati a dover prendere un’importante decisione, scegliendo di non partecipare alla gara d’appalto di Rete Salute sui servizi di educativa scolastica. Abbiamo accusato un colpo sia in termini economici, che di collaboratori, per noi però era importante prendere posizione davanti a un servizio di educativa scolastica, che si basa su parametri troppo vecchi per essere ancora efficace. Servono nuovi modelli di educativa, e sono quelli che noi vogliamo promuovere. Abbiamo quindi avviato un dialogo con le comunità e con i territori, che ha portato alla nascita di alcuni progetti che vedranno la luce nel 2024.
Continueremo ed evolveremo le attività che svolgiamo con i ragazzi autistici, e poi creeremo, in accordo con gli Ambiti territoriali e i comuni, dei Poli educativi in cui i nostri educatori svolgeranno attività di accompagnamento con i ragazzi».

Anche il vostro rapporto con l’azienda Technoprobe ha subito un evoluzione nel 2023 …

«Esatto, a giugno scorso, l’azienda ci ha comunicato l’intenzione di creare una propria Fondazione e grazie a questa dare vita ad una impresa sociale che potesse occuparsi direttamente di quello che era il nostro orto di Cernusco, creato sui terreni della loro proprietà. Ci siamo quindi messi al tavolo per ragionare sui termini di questo passaggio. La trattativa si è conclusa il 21 dicembre 2023. Gli accordi hanno previsto che tutte le 15 persone che attualmente lavorano all’orto venissero assorbite dalla nuova impresa sociale, abbiamo poi venduto loro alcune attrezzature, ma soprattutto per noi era importante che questo accordo diventasse una possibilità di rilancio della nostra collaborazione con la Technoprobe. Sono state quindi poste in essere diverse nuove progettualità che prenderanno il via nel 2024: un servizio di bike sharing, gestito da noi, che collega l’azienda alla stazione di Cernusco-Merate; ma soprattutto la creazione di un’asilo nido aziendale, con possibilità di inserimento lavorativo legato all’art. 14. Quest’ultimo progetto andrebbe a creare veramente un esempio unico di inclusione sociale » .

Si prospetta quindi un 2024 ricco di novità e progetti …

«Senz ’altro. Poi vogliamo continuare ad investire sul settore Agrifood, valorizzando il nostro oliveto, ma anche dando un nuovo impulso al progetto di Binario Vivo, integrandolo con un servizio di bike sharing, che abbiamo presentato per il bando “Effetto Eco” di Fondazione Cariplo. Inoltre prenderemo in gestione anche il deposito di Paderno, andando a creare una vera e propria rete di mobilità lenta. A Binario Vivo poi, a gennaio faremo anche dei lavori di rinnovamento interni, aumentando il numero di sedute, vogliamo cavalcare il trend crescente in due anni ci ha portato ad aumentare del 30% gli incassi. L’altra realtà per la quale abbiamo in mente grandi cose è la Piccola Sartoria Sociale, stiamo lavorando per ottenere una nuova sede, per ampliare sia la parte produttiva, ma anche il canale di vendita dei prodotti che vengono realizzati. Lo scopo è quello di regolarizzare la produzione, creando anche una linea fissa di capi che possono essere realizzati, sulla base dei materiali messi a disposizione».